La somministrazione e la mescita: differenze

20 agosto 2025

Comprendere con precisione la somministrazione e la mescita

Quando si parla di attività di somministrazione di alimenti e bevande, spesso si fa confusione tra termini e concetti giuridici. Comprendere con precisione la somministrazione e la mescita: differenze è fondamentale sia per gli operatori del settore che per le associazioni e i circoli privati che desiderano operare nel rispetto delle norme vigenti.

La normativa di riferimento, in particolare la L. 267 del 1991, definisce la somministrazione come l’attività che presenta tre elementi imprescindibili:

  1. Il pagamento di un corrispettivo.
  2. Il consumo sul posto del prodotto.
  3. La natura alimentare del bene consumato, sia esso cibo o bevanda.

Se uno di questi tre elementi manca, non si realizza la fattispecie giuridica della somministrazione.

Cos’è la pura mescita e quando non serve autorizzazione

La cosiddetta “pura” mescita si verifica quando vi è consumo sul posto di un genere alimentare senza pagamento. In questo caso non si rientra nella definizione di somministrazione prevista dalla legge. Allo stesso modo, la vendita di un alimento o di una bevanda destinata a essere consumata altrove – quindi non sul posto – non è somministrazione, bensì semplice vendita al dettaglio.

La pura mescita non richiede alcuna autorizzazione amministrativa, ma questo non significa che possa essere gestita in modo informale. È infatti obbligatorio garantire il pieno rispetto di tutti i requisiti igienico-sanitari, così da tutelare la salute degli utenti ed evitare sanzioni.

Perché la somministrazione è considerata la formula più sicura

Dal punto di vista legale e gestionale, la somministrazione rappresenta la modalità più completa e “sicura”. Sicura perché protegge l’esercente – o il circolo privato – dal rischio di interpretazioni errate o di contestazioni. In pratica, l’autorizzazione per la somministrazione consente di operare senza il timore che l’attività venga equivocata come vendita non autorizzata o mescita irregolare.

Ottenere questa autorizzazione può sembrare complesso, ma in realtà, per i circoli privati affiliati a un Ente nazionale riconosciuto dal Ministero degli Interni, il procedimento è notevolmente semplificato. Un esempio è l’affiliazione con l’Entes, che offre assistenza nella gestione burocratica e garantisce conformità alle disposizioni normative.

Tutelare la propria attività con scelte consapevoli

Conoscere in modo chiaro la somministrazione e la mescita: differenze è essenziale per evitare errori che possono comportare sanzioni o problemi legali. Scegliere di dotarsi di un’autorizzazione alla somministrazione, quando necessaria, significa investire nella sicurezza giuridica della propria attività, offrendo al pubblico un servizio regolamentato e di qualità.

In un settore dove le normative sono precise e i controlli frequenti, essere ben informati e conformi non è solo un obbligo di legge, ma anche una garanzia di professionalità e affidabilità agli occhi dei propri soci.

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